L'agriturismo Nonno Pio è sito in località Santa Maria Goretti, una frazione di Offida, un importante centro storico artistico di spicco non solo del piceno, ma dell'intera regione.
Offida è un piccolo centro di poco più di 5000 abitanti, più o meno a metà strada tra le città di San Benedetto del Tronto ed Ascoli Piceno e assieme a quest'ultimo ed a Fermo è uno dei centri storici più importanti del territorio. Ricco di tradizioni, è conosciuto ormai ovunque per il suo merletto a tombolo, fiore all'occhiello dell'artigianato locale.
Particolare importanza ricopre anche il suo folklore, in particolare il carnevale, di origini antichissime ha una tradizione consolidata ed è caratterizzato da manifestazioni molto originali che traggono origine probabilmente dai saturnali romani. Oltre ai tradizionali veglioni, al clima piuttosto allegro dovuto ad un consistente consumo di vino, il carnevale offidano è caratteristico soprattutto per 2 eventi: "Lu bov Fint" e "I Vlurd". Il primo, tradotto letteralmente significa "il bue finto", è una sorta di corrida che si disputa il venerdì grasso e rappresenta una rievocazione storica del periodo di colonizzazione spagnola. In pratica un bove costituito da un'intelaiatura di legno e ferro, coperta da un panno bianco con corna vere, viene portato a spalle da un paio di uomini, comincia a girovagare per le vie centrali del paese fino ad arrivare in piazza dove la folla, vestita con il guazzarò, un costume tipico, istiga il bove con urla e schiamazzi dando origine a movimenti che ricordano molto una corrida. Con il buio la stanchezza e l'annebbiamento dettato dalle ripetute bevute, la festa ha termine con la simbolica uccisione del bove al quale vengono fatte toccare le corna su una colonna del palazzo municipale. L'atto finale è una processione del bove morto per le vie del paese cantando l'inno del carnevale offidano.
I vlurd (o velurd) sono dei fasci di canne imbottiti di paglia, di lunghezza variabile, che vengono accesi e portati a spalla da centinaia di uomini e donne mascherati con i guazzarò, lungo le vie del paese la sera del martedì grasso. Il crepuscolo e l'atmosfera ancora medievale del centro abitato, danno a questa processione di fasci incendiati portati da persone mascherate una suggestione particolarissima. La processione disordinata finisce nella piazza centrale dove viene appiccato un grande falò. Allo spegnimento dello stesso si dà inizio a balli sfrenati con i quali si determina la fine del carnevale.
Infine Offida è ricca anche di monumenti. Fiore all'occhiello delle sue bellezze è la chiesa di S.Maria della Rocca. È uno dei maggiori monumenti dell'intera regione Marche. Sita all'estremo occidentale dell'abitato, risulta circondata su tre lati da altrettanti dirupi che la ritagliano esaltandone l'imponenza e aprendola allo sguardo di due vallate. La grande costruzione in laterizio in stile romanico-gotico si deve al maestro Albertino che la eresse nel 1330 sulla preesistente piccola chiesa benedettina.
Caratteristico inoltre il palazzo comunale costruito tra il XIII e il XIV secolo (torre centrale merlata). La facciata è preceduta da un portico a 7 arcate con un'elegante loggetta a 14 arcate alzata nel XV secolo. All'interno vi è una piccola pinacoteca con opere di Pietro Alemanno e Simone de Magistris da Caldarola. Nell'archivio storico comunale si conserva, tra l'altro, il catasto pergamenaceo mutilo del XIV secolo forte di ben 70 pergamene in caratteri gotici.
Sicuramente suggestive infine le origini del nome. Offida deriva dal latino Ophis ossia serpente. La legenda narra di un serpente tutto d'oro sepolto nel sottosuolo offidano. Inoltre, osservando la città dall'alto, il corso e la piazza principale assumono la forma di un grosso serpente.